Mirko
Manetti
C’era una (sola) volta
Primo anno di corso
Il primo passo nei mondi improvvisati. Estrarre la propria energia creativa, con la mente sgombra e la faccia sorridente. Cosa è veramente importante per un buon improvvisatore? Le prime risposte spesso sono: tecnica, genialità, ascolto. E se scoprissimo invece che la vera forza creatrice di ogni storia improvvisata non ha niente a che fare con tutto questo? Improvvisare, infatti, è anche una questione di ENTUSIASMO.
Maneggiamo allora la potenza dal gioco, della spensieratezza, del rilascio dei freni, assaporiamo la gioia del creare dal nulla e a cuor leggero.
Torniamo bambini, per non focalizzarsi sul risultato ma sul percorso, guardarsi indietro e poter improvvisamente dire: “c’era una (sola) volta”, e dare così vita ad una storia scritta solo col nostro entusiasmo creativo.
È una app per chi si è avvicinato da poco all’impro o per chi deve ritrovare un po’ di energia primordiale: è quindi adatto a chiunque si voglia re-innamorare dell’improvvisazione, per coltivare il suo lato meno razionale. Perché improvvisare non è un gesto tecnico, ma un atto di volontà.
150 €

Mirko Manetti
Ho una laurea specialistica in Scienze dello Spettacolo con una tesi sull’improvvisazione teatrale, dalla quale è nato il primo manuale di storia di questa disciplina: The Improv Big Bang Theory. Dal 2007 lavoraoa Firenze come improvvisatore professionista del Match di Improvvisazione Teatrale, nel 2012 faccio parte della nazionale italiana vicecampione dei mondiali di Brescia, in seguito sono attore-produttore di altri format soprattutto con l’associazione culturale Areamista. Ho curato per tre anni l’edizione in lingua italiana di Status, la prima rivista internazionale d’improvvisazione teatrale.
Ho tenuto corsi e workshop d’improvvisazione teatrale in tutta Italia e all’estero, in generale do volentieri una spolveratina di questa disciplina ovunque possa servire: didattica, formazione aziendale e crescita personale, integrazione culturale, training attoriale, valorizzazione dei beni culturali. Non disdegna la drammaturgia teatrale e altre forme di scrittura.